Giornata internazionale dell’anziano

L’Organizzazione Mondiale della Sanità rimarca l’importanza dell’assistenza primaria.

Entro il 2050 1 persona su 5 avrà più di 60 anni. È importante lavorare fin da subito su questo dato per far sì che tutte le persone anziane possano ottenere i servizi sanitari necessari, ovunque vivano.”
È quanto ha affermato Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms il 1° ottobre in occasione della giornata internazionale per la cura agli anziani.
Durante l’intervento l’OMS ha lanciato delle nuove linee guida che richiedono un differente approccio nella fornitura dei servizi per la cura degli anziani. In particolare l’OMS ha evidenziato l’importanza della cura integrata, i servizi basati sulla comunità, che stanno registrando risultati importanti per la prevenzione, il rallentamento e in taluni casi l’inversione dei declini delle capacità fisiche e mentali riscontrabili tra persone anziane.

“I sistemi sanitari del mondo non sono pronti per le popolazioni più anziane”, è quanto ha spiegato John Beard, direttore del Dipartimento di Aging and Life presso l’Oms, “Si concentrano sull’individuazione e sulle cure delle malattie acute, tralasciando le malattie croniche, i problemi alla vista, all’udito, le difficoltà motorie nelle attività del quotidiano che invece necessitano attenzione e assistenza continua”

Le nuove linee guida dell’OMS vanno proprio in questa direzione, invitando gli operatori dell’assistenza primaria a mettere le esigenze globali delle persone anziane, non solo le malattie, al centro dell’assistenza.

Paesi come Giappone, Vietnam, Brasile, Thailandia ed Emirati Arabi stanno facendo passi avanti su questo fronte per la tutela dell’invecchiamento e della salute delle persone; taluni ampliando i servizi per gli adulti più anziani, altri attivando assicurazioni a lungo termine per tutelare le persone dai costi di assistenza, altri addirittura creando città più favorevoli all’età.

«La cura integrata può contribuire a favorire la crescita economica inclusiva, migliorare la salute e il benessere e assicurare che le persone anziane abbiano l’opportunità di contribuire allo sviluppo, invece di essere escluse», ha concluso Beard. Per realizzare questo progetto è importante che migliori l’integrazione tra chi eroga assistenza, che i fornitori di servizi sociali e sanitari si coordino sulle esigenze degli anziani attraverso approcci come piani di valutazione e cura completi.

È proprio questo l’intento di reti di imprese come Primogenita Assistenza. Creare un’unica figura di riferimento capace di erogare tutti i servizi di cui un anziano, una famiglia, una persona non autosufficiente, possa aver bisogno.

Fonte: Panorama della Sanità (http://www.panoramasanita.it/)

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