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I nuovi voucher per pagare badanti, colf e baby sitter

I voucher, attivi dal 10 luglio 2017, si distinguono in Libretto famiglia (Lf), quando il datore di lavoro è una persona fisica, e Contratto di prestazione occasionale (Cpo), utilizzabile da imprese e liberi professionisti. Questi nuovi strumenti sono stati creati per risolvere gli abusi registrati con i precedenti voucher ed hanno lo scopo di evitare che i lavoratori con contratti occasionali vengano pagati in nero.

Vediamo nel dettaglio come funzionano e chi può usufruirne.

Il libretto di famiglia permette alle persone fisiche, che non esercitino alcuna attività professionale o d’impresa, di pagare le piccole prestazioni occasionali, come baby sitter, lavori domestici, ma anche badanti, pulizie e assistenza domiciliare a persone con disabilità.

Il contratto di prestazione occasionale è utilizzabile invece da professionisti, imprenditori, lavoratori autonomi, enti privati e pubbliche amministrazioni per regolare le prestazioni di lavoro non continuative.

Sono esclusi dall’utilizzo dei voucher:

  • Il datore di lavoro che nei precedenti 6 mesi abbia avuto un rapporto di lavoro subordinato o di collaborazione coordinata e continuativa con il lavoratore.
  • Il datore di lavoro che abbia più di cinque lavoratori subordinati assunti con un contratto a tempo indeterminato.
  • le imprese che operano nei settori dell’edilizia e affini
  • le imprese che utilizzino il lavoratore per l’esecuzione di appalti di opere o servizi.

Ogni lavoratore, con riferimento alla totalità dei datori di lavoro, può ricevere un compenso massimo annuale di € 2.500 da un singolo datore di lavoro. Ed, in un anno, può percepirne complessivamente non più di € 5.000. Allo stesso tempo un datore di lavoro può elargire in un anno al massimo € 5.000 in voucher.

In un anno solare poi la durata della prestazione non può superar le 280 ore complessive.

Come si fa ad utilizzare i nuovi voucher?

I datori di lavoro che intendono usufruire dei nuovi voucher devono seguire i seguanti passaggi:

  1. Accedere alla piattaforma INPS e registrarsi
  2. Versare una somma di denaro che andrà a formare il credito elettronico del datore di lavoro (la cifra varierà in base alla necessità di utilizzo)
  3. Il lavoratore è obbligato a comunicare lo svolgimento della prestazione lavorativa
    1. Nel caso del Libretto di Famiglia, la comunicazione può avvenire anche successivamente allo svolgimento, ma comunque entro il giorno 3 del mese successivo alla prestazione.
    2. Nel caso del Contratto di prestazione occasionale la comunicazione deve essere fatta almeno 60 minuti prima dello svolgimento delle prestazione.

Tutte le comunicazioni possono essere revocate entro 3 giorni, qualora la prestazione non sia avvenuta.

Anche il lavoratore, per poter percepire i voucher, deve eseguire delle operazioni preliminari:

  1. Registrarsi sulla piattaforma INPS
  2. Stabilire dove farsi accreditare il compenso, o su un conto corrente fornendo l’iban, o su un libretto postale o su una carta di credito abilitata. Può anche scegliere un bonifico domiciliato da riscuotere agli sportelli postali.

Il compenso minimo stabilito per il Libretto di Famiglia è di 10 € all’ora, di cui solo € 8 sono percepiti dal lavoratore, gli altri € 2 vengono versati di tasse.

Per le prestazioni del contratto di prestazione occasionale il compenso per attività fino alle 4 ore giornaliere non potrà essere inferiore a € 36. Il compenso per le ore successive è di € 9 all’ora, ai quali vanno aggiunti € 3,29 di oneri a carico del datore di lavoro.

Fonte: Il Sole 24 Ore, articolo del 06/07/2017; La Stampa, articolo del 10/07/2017.

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