truffe agli anziani

Estate: aumentano le truffe agli anziani

“Apre a due sedicenti tecnici del gas e spariscono gioielli per 15mila euro” è di ieri l’ultima di una serie di notizie di cronaca piacentina che racconta di persone anziane raggirate da malviventi.

Oltre al danno economico un anziano che subisce una truffa simile viene spesso colto anche dal senso  di colpa per essere caduto nella trappola, così palese quando gli viene svelata. Questo sentimento porta spesso le vittime a non denunciare nemmeno l’accaduto per vergogna e/o timore che i familiari non li considerino più in grado di autogestirsi.

Sono 5 le truffe che risultano più comuni:

  • Banconote false
    Il truffatore entra in azione quando l’anziano è in posta o in banca a ritirare la pensione o del denaro. All’uscita viene intercettato da un falso dipendente che finge di controllare i numeri di serie delle banconote e con una scusa scambia le banconote vere appena ritirate con dei pezzi falsi.
  • Pacco a domicilio
    Il truffatore finge di consegnare un pacco a casa, ordinato dal figlio, per il ritiro del quale è però necessario pagare una somma di denaro, che finisce ovviamente nelle tasche del malvivente.
  • Lotteria
    La vittima riceve in questo caso un avviso via posta che gli annuncia la vincita di una lotteria. Per ritirare il premio però viene richiesto l’invio di denaro, spesso tramite vaglia postale, per sostenere false spese di spedizione e ritiro.
  • Incidenti o debiti di figli o parenti
    Il truffatore contatta direttamente la vittima, o di persona o telefonicamente e lo informa che il figlio o un parente stretto ha fatto un incidente o ha un debito importante e quindi ha necessità urgente di denaro. Spesso il malfattore conosce anche i nomi di nascita delle persone a cui fa riferimento, particolare che fa cadere spesso l’anziano nella trappola.
    La vittima in questo caso consegna spesso senza indugio i soldi al malvivente, convinta di essere d’aiuto.
  • Finti dipendenti e/o autorità
    Il truffatore, individuato un anziano che vive da solo, si presenta spesso in divisa di ordinanza a casa dell’anziano, presentando finte qualifiche professionali. Il passo successivo è sottrarre alla vittima denaro per finti contratti o inesistenti prestazioni a domicilio.

Per far fronte a questi furti odiosi Polizia di Stato, Ministero dell’Interno e Confartigianato hanno redatto e divulgato in molte provincie un vademecum con i consigli per evitare di cadere nella trappola di qualche malintenzionato e i tipi di comportamento sospetti da cui guardarsi.

I consigli “antitruffa” per evitare di essere gabbati

  • Le forze dell’ordine
    Polizia, carabinieri e guardia di finanza operano di norma in coppia e con la divisa d’ordinanza. Prima di aprire la porta, è bene controllare il tesserino e verificare che in strada sia parcheggiata l’auto di servizio.
    Non bisogna aprire la porta a sedicenti agenti in borghese, che spesso chiedono di entrare con la scusa di dover controllare l’appartamento perchè quelli vicini sono stati svaligiati dai ladri.
  • I truffatori in borghese
    I truffatori normalmente vestono in borghese e si presentano vestiti in modo elegante. Di norma «lavorano» in coppia, usano modi gentili ma molto decisi e cercano di disorientare la vittima con le chiacchiere. Spesso conoscono il suo nome e fingono di conoscere anche i figli o altri parenti. Attenzione quindi: non aprire la porta a nessuno, senza prima aver controllato il tesserino di riconoscimento.
  • I funzionari degli enti
    Enti come Inps, Inail e Asl non hanno personale che faccia visite a domicilio, quindi non bisogna aprire la porta a chi si presenta come ispettore per accertamenti sul ticket sanitario, controllo documenti o annuncio di rimborsi. Aziende di servizi come gas, acqua e telefono non arrivano mai senza prima annunciarlo telefonicamente, specificando all’utente l’ora e il giorno della visita e le ragioni dell’intervento.
  • I volontari parrocchiali
    Spesso i malintenzionati si presentano come volontari della parrocchia o di associazioni di beneficenza. È bene ricordare, però, che questi enti non inviano volontari porta a porta, ma di solito lasciano opuscoli nella cassetta della posta o avvisi negli androni del palazzo.
  • Quando si preleva la pensione
    Quando ci si reca a prelevare la pensione o a ritirare dei soldi al bancomat è opportuno evitare di andare durante l’orario di punta. Dopo il ritiro, attenzione a non farsi distrarre da sconosciuti mentre si maneggia il denaro. Fuori dagli uffici postali, non farsi convincere a dare le banconote a sedicenti dipendenti che dicono di voler controllare se siano false o se l’importo consegnato è corretto.
  • Al bancomat
    Quando si deve effettuare un prelievo, è bene evitare di parlarne a voce alta nelle vicinanze. Al momento del prelievo, bisogna stare attenti che nessuno sia in grado di vedere il codice personale e, appena prelevato il denaro, non farsi distrarre. In ogni caso, è bene non tenere il numero di bancomat scritto sulla scheda per non dimenticarlo e nemmeno all’interno del portafoglio.
  • In città
    Quando si esce di casa, è bene camminare sul lato del marciapiede più lontano dalla strada per evitare che la borsa possa essere scippata da auto o motorini. Attenzione, però: se succedesse di venire derubati in questo modo, bisogna lasciare subito la presa della borsa, per evitare di cadere a terra e venire trascinati rimanendo feriti. Se invece ci si sente seguiti, la prima cosa da fare è entrare nel negozio più vicino.
  • Come comportarsi
    I truffatori si comportano sempre in modo molto gentile e spesso le vittime cadono nella trappola perchè temono di risultare maleducate. La paura di offendere spesso per gli anziani diventa un fattore di rischio: in questi casi è opportuno rispondere con un deciso «non ricordo» e comunicare che a breve arriverà in visita un familiare.
  • Chiamare il 112 o il 113
    Se ci si sente minacciati, è importante chiamare subito aiuto, senza temere o vergognarsi. Meglio un falso allarme che una truffa subita.
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